Jan. 25, 2018, 10:46 a.m.
L’associazione tra acidi grassi omega 3 e benessere dell’organismo è ormai nota a tutti: trasmissioni televisive, articoli giornalistici, spot pubblicitari e la distribuzione sempre maggiore di alimenti naturalmente ricchi o arricchiti in questi acidi grassi hanno contribuito a diffondere la consapevolezza che gli acidi grassi omega 3 “fanno bene”.
Tuttavia la conoscenza dei reali effetti benefici e dei meccanismi che li regolano è in generale piuttosto limitata, come dimostrano alcune informazioni non corrette comunemente divulgate.
In realtà questi acidi grassi polinsaturi a lunga catena, componenti delle membrane cellulari di organi e tessuti, sono in grado di modulare, anche a concentrazioni moderate, complessi processi biologici, influenzando la funzionalità di diversi sistemi (cardiovascolare, nervoso, immunitario) e la progressione di alcune delle più significative patologie che colpiscono i sistemi stessi.
L’importanza dei livelli di assunzione dei due principali omega 3, l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA) in prevenzione cardiovascolare, è ormai riconosciuta dalle Società di cardiologia americane ed europee, che raccomandano in generale il consumo abituale di pesce azzurro – l’alimento più ricco di omega 3 – e, in prevenzione secondaria, il consumo di un grammo di omega 3 al giorno (da integratori ”nutraceutici”) per prevenire, nei soggetti ad alto rischio, la morte improvvisa e il reinfarto.
Il colesterolo è una sostanza grassa prodotta dal fegato, si trova solo nei grassi animali e non è presente nei grassi vegetali. E’ necessario per la formazione degli ormoni sessuali e surrenali, della vitamina D e dei sali biliari; e’ molto importante anche per il cervello e per i nervi.
Le ricerche effettuate hanno dimostrato che un maggiore consumo di acidi grassi mono e polinsaturi, può abbassare il tasso di colesterolo nel sangue. I grassi saturi trasportano più colesterolo dannoso (LDL) nel flusso sanguigno rispetto a quelli insaturi.
Quando il livello di colesterolo nel sangue diventa molto alto, i depositi di grassi composti da colesterolo e calcio tendono ad accumularsi nelle arterie, incluse quelle del cuore, aumentando la possibilità di attacchi cardiaci e altre complicazioni.
Un altro punto di accumulo di depositi di colesterolo e formazione di placca (uno dei primi segni di cardiopatia negli uomini), si manifesta nelle arterie intorno al pene che si riempiono di meno nel corso di un’erezione.
I vegetariani, che seguono una dieta a basso tenore di grassi saturi possono avere l’aterosclerosi, per cui esistono “altri fattori” oltre alla quantità di grassi saturi, che condizionano il livello di colesterolo nel sangue e sono lo stress ambientale, l’ansia, il fumo, la mancanza di esercizio fisico ma soprattutto un eccessivo consumo di carboidrati raffinati!
Si ritiene che la dieta sia in grado di ridurre il tasso di colesterolo del 50-70%. Esiste un tipo di colesterolo buono (HDL) e uno cattivo (LDL). Il tipo di alimenti consumati determina la quantità di colesterolo cattivo presente nel corpo e quanto una persona sia vulnerabile alle malattie associate ad un eccesso di colesterolo LDL ossidato.
Ecco la lista di“cibi” o“integratori nutraceutici” che possono ridurre le LDL ed aumentare l’HDL, o ritardare l’ossidazione delle LDL nelle arterie: