Jan. 29, 2018, 9:35 a.m.
L’ uso dei funghi medicinali come alimento o come integratore sta , negli ultimi decenni, diventando sempre più diffuso. Del resto, centinaia di anni di loro uso terapeutico e solide ed inconfutabili ricerche scientifiche moderne hanno
suscitato l’interesse dei media sulle possibilità terapeutiche offerte dai funghi medicinali.
Da queste ricerche emergono dei dati univoci, ovvero che i funghi medicinali in toto, parti di essi od i loro estratti hanno vari effetti benefici a livello organico.
Ogni fungo ha un effetto terapeutico specifico, ma tutti in generale agiscono su:
E’ quindi ormai chiaro che i funghi non velenosi, pur essendo spesso semplici alimenti, possono sostanzialmente aiutare i pazienti in patologie per le quali la medicina ufficiale non ha proposte terapeutiche semplici o prive di effetti collaterali.
Tra queste patologie possiamo includere: diabete,ipercolesterolemia, aterosclerosi, virosi di vario tipo (epatite C, HPV, Herpes virus, Epstein virus …),asma, allergie, ecc.
Tuttavia, mentre sono noti i benefici dell’alimentazione a base di funghi medicinali, non tutti i funghi che si trovano sul mercato hanno chiari effetti terapeutici.
In effetti solo un numero ristretto di funghi, usati in un certo modo ed a certi dosaggi ha un effetto terapeutico chiaro, come è dimostrato da moltissimi lavori scientifici sulle patologie croniche, in particolare se correlate ad un deficit
immunologico.
Oggi la ricerca scientifica ha permesso di isolare con sicurezza centinaia di molecole con effetto terapeutico interessante nei funghi, ma la moderna Micoterapia su basi scientifiche non vuole ignorare i principi della MTC (Medicina Tradizionale Cinese), e tende a raccomandare l'uso dei funghi terapeutici in toto cioè non come estratto ma così come si trovano in natura, come alimento o in capsule di micelio intero essiccato o liofilizzato.
I funghi più noti e presenti in Italia come integratore alimentare sono:
Le controindicazioni all’utilizzo dei Funghi Medicinali sono sostanzialmente una: utilizzare immunonutrizione in pazienti trapiantati , onde non promuovere possibili sintomi di rigetto.